Nell ambito di quanto
sopra esposto si vogliono identificare
alcune idee guida: 1- Si
identificano cinque tipologie di merci:
-
utili
- piacevoli
- indotte:
sono merci indotte, ad esempio, quelle
che siamo costretti ad acquistare perche'
non esistono parti di ricambio specifiche
o perche' la componentistica e'
volutamente differente per ogni casa
produttrice (vedi il carica batteria dei
cellulari: ogni modello con uno spinotto
differente).
- superflue:
le bottiglie di acqua minerale (eccetto
in casi dove c'e' carenza idrica), molti
prodotti per la casa, molti prodotti
farmaceutici, etc.
- dannose:
le armi, alcuni insetticidi, etc.
Ci sembra opportuno che:
- il legislatore operi
per metter un freno alla proliferazione
delle merci indotte agevolando quindi l'accessibilita'
ai ricambi ed imponendo la versatilita'
della componentistica.
- le merci superflue
vengano assoggettate ad un aggravio
fiscale i cui proventi vengano utilizzati
per invertire la tendenza. Ad esempio l'acqua
in bottiglia gravata di una consistente
tassa potrebbe produrre un gettito da
impiegare nella ristrutturazione degli
acquedotti e nella realizzazione di una
campagna pubblicitaria che decanti la
buona qualita' dell'acqua pubblica.
Questo semplice intervento, non certo
rivoluzionario, avrebbe degli effetti
benefici enormi in termini ambientali e
di giustizia sociale.
Il Partito ritiene
quindi che sia necessario intervenire con
misure disincentivanti per ridurre il
consumo e la produzione di merci indotte
e superflue (oltre ovviamente a quelle
dannose). Va' detto inoltre che questi
prodotti si rendono appetibili perche'
venendo incontro alla scarsa
disponibilita' di tempo e informazione in
cui il consumatore si dimena, come in un
vortice che si autoalimenta, sono
veicolatori di praticita'. E'
indispensabile quindi intervenire con
forme di buon governo e buona
amministrazione locale, sfruttando al
meglio le potenzialita' tecnologiche, per
pervenire ad una migliore qualita' della
vita e contrastare questo fenomeno
alienante.
2
-Si ritiene che la produzione su vasta
scala non sia concepibile per ogni tipo
di merce.
Solo per alcune di esse e' infatti
accettabile l'accentramento dei mezzi di
produzione, mentre per molte altre (la
maggior parte dei servizi, i prodotti
alimentari etc..) e' auspicabile una
produzione artigianale e localizzata.
L'attitudine ad "industrializzare"
qualunque prodotto o servizio e' infatti
una forma esasperata e inadeguata al
mantenimento della qualita' e concorre
all'accelerazione del ritmo della vita,
nonche' alla perdita del discernimento
nell'acquisto, trasformando il cittadino
da acquirente in consumatore ed in
particolare in consumatore di merci
spesso superflue.
La distanza, non solo
logistica, ma anche concettuale fra la
produzione di merci e l'individuo che ne
usufruisce alimenta sempre piu' la
pratica dell'usa e "getta" con
tutto cio' che ne consegue (in primis,
danni ambientali ormai non piu'
assorbibili). Opponendosi ad una "industrializzazione
diffusa" si contrasta peraltro il
drenaggio delle risorse economiche da
parte delle grandi aziende, che rischia
di emarginare i ceti piu' deboli e in
particolare quelli a reddito fisso. Al
contrario il Partito si propone di
valorizzare le risorse locali e, con la
creazione di nuovi posti di lavoro
radicati nel territorio, mettere a frutto
e capitalizzare quel surplus di qualita'
che solo una produzione artigianale e
locale puo' fornire.
3- Sebbene non
manifesti, nella fase attuale, alcuna
inclinazione verso una dottrina economica
socialista intesa come la piu' idonea
alla realizzazione dei suoi obiettivi, il
Partito Per la Decrescita ritiene un principio
che i beni comuni (acqua, energia, una parte del
territorio) rimangano alla collettivita'
e che il cittadino torni ad essere utente
e non cliente. I servizi pubblici (scuola,
sanita', etc.) dovranno essere garantiti
e nessuno potra' esserne escluso.
4- Il Partito vuole
riaffermare il significato positivo del concetto
di risparmio, in questi ultimi anni minato
da incentivi a consumare, pratica, quest'1ultima,
che si e' andata affermando come doverosa
e necessaria per l'andamento dell'economia.
Risparmio come risorsa
economica per i ceti piu' deboli, ma
ancor piu' una risorsa di tutti per l'energia
e le materie prime intrinseche alla merce
non acquistata. Il risparmio costituisce
percio' un principio basilare di buon
senso sulla base del quale ristudiare l'evolversi
della nostra economia ed il nostro
sistema complessivo di sviluppo.
5- Viceversa il Partito
ritiene che altri concetti,
originariamente con valenza positiva,
come igiene, sicurezza, comodita',
abbiano in realta' provocato effetti
deleteri perche' su di essi si e'
addensata una esasperazione nevrotica ed
egoistica arrivando ad effetti altamente
inquinanti.
6- Cosciente della
necessita' di rendere
graduale ogni mutamento e di dover salvaguardare al
meglio il benessere raggiunto, seppur
precario, il Partito e' convinto che si
debba intervenire in maniera lungimirante
per spostare gradualmente le risorse che
attualmente concorrono al PIL verso
settori ad alto contenuto scientifico ed
intellettuale.
7- Il
Partito identifica nell'Unione Europea, per la sua storia, cultura e
per il benessere gia' acquisito, un
referente ideale per la divulgazione dei
valori ecologici e di qualita' della vita
insiti nella decrescita e ritiene che
dall'Europa stessa questi valori possano
espandersi nel resto del mondo a partire
dai paesi con un benessere diffuso. E'
infatti ben cosciente che le nazioni in
via di sviluppo si ritengono in diritto
di pervenire ad un benessere almeno
paragonabile a quello dei paesi gia'
sviluppati.
Tenendo conto di questa
esigenza il Partito si attivera' per
divulgare una visione del mercato che
tenda ad una piu' equa distribuzione del
reddito al fine di ridurre il gap di
ricchezza tra il nord ed il sud del mondo.
Consapevole peraltro di porre in questo
modo un freno all'esodo cui milioni di
persone sono sfuggire a problemi di
sopravvivenza e a emergenze climatiche.
8- Il
Partito si dichiara rispettoso di ogni
fede religiosa, cosi' come di ogni forma di
convincimento laico e si esprime in
particolare per la salvaguardia delle
culture e delle tradizioni dei popoli.
Ritiene infatti che la diversita'
culturale sia un bene assoluto da
preservare e da cui trarre che sia quindi
doveroso opporsi al processo di
omologazione in atto a causa del mercato
globale.
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